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Balletto in era post pandemica tra tradizione ed innovazione

Balletto classico nell’era post-pandemica: tradizione, innovazione, inclusività

Quando pensiamo al balletto classico, l’immaginario corre subito a tutù, pas de deux e rigida disciplina. Eppure, nel 2025 quest’arte antica dialoga con il presente più di quanto si creda.

La Royal Ballet di Londra ha inaugurato la stagione con “Solaris”, versione sci-fi di La Bayadère: scenografie olografiche sostituiscono fondali dipinti e le ombre del Regno dei Morti sono generate da laser coreografati.

Sul fronte dell’inclusività, la American Ballet Theatre ha abolito il tradizionale codice dei costumi “one-shade-of-pink” per le punte, adeguandole ai diversi toni di pelle delle ballerine.

Il Paris Opera Ballet, dopo il Manifesto 2022 contro il razzismo strutturale, ha incrementato borse di studio per danzatori provenienti da comunità under-represented, introdotto leccature dei capelli afro-friendly nel book tecnico e diversificato il repertorio con coreografi come William Forsythe e Crystal Pite.

Anche la narrazione evolve: la versione di “Giselle” firmata Akram Khan sposta l’azione in una fabbrica dismessa, trasformando la protagonista in operaia migrante che lotta per diritti sindacali.

Lungi dall’essere sacrilegio, queste reinterpretazioni riaccendono la potenza politica delle storie romantiche, restituendo loro urgenza sociale.

Formazione e salute sono sotto nuovi riflettori: l’uso capillare di sensori IMU inseriti nei body consente ai maestri di monitorare micro-deviazioni dell’allineamento, prevenendo sovraccarichi tendinei.

I programmi healthy pointe delle accademie di Zurigo e Sydney includono nutrizionisti e mental coach, in risposta ai dati allarmanti sull’incidenza di disturbi alimentari fra allievi.

Economicamente, il balletto si apre a crowdfunding e NFT: l’Étoile italiana Nicoletta Manni ha finanziato un assolo digitale vendendo clip criptografate ai fan, poi utilizzate come biglietto-pass per prove aperte.

Così il balletto classico – simbolo di élite – esplora la democratizzazione e la diversificazione del pubblico, dimostrando che la quinta posizione può percorrere sentieri inediti senza perdere eleganza.